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IL PACKAGING DEL PRODOTTO ELAICOLO
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IL PACKAGING DEL PRODOTTO ELAICOLO – OLEA SUMMER SCHOOL 2021

dott.ssa Maria Antonietta Ricci, PhD

Docente MIUR e responsabile comunicazione per Royal Box

THE PACKAGING OF OLIVE OIL

  1. Riassunto

L’olio extra vergine di oliva rappresenta un prodotto italiano di eccellenza, il cui ottenimento richiede corrette tecniche colturali, un processo di estrazione controllato in ogni fase e una corretta conservazione. L’intervento si focalizza sulle diverse modalità di conservazione e sulle strategie adottate nel packaging del prodotto elaicolo, al fine di preservarne la qualità e incrementarne il posizionamento di mercato.

  1. Introduzione

La produzione di olio di oliva rappresenta un importante comparto economico nazionale, collocando l’Italia tra i maggiori produttori a livello mondiale con oltre 3 milioni di quintali riferiti agli anni 2020-2021 [1]. Alcune regioni, in particolare al sud, detengono il primato della quantità, mentre la qualità rappresenta un traguardo raggiunto non necessariamente secondo un criterio geografico, ma piuttosto in relazione alle pratiche colturali e agronomiche adottate, al processo di estrazione, alla conservazione del prodotto (scelta del packaging primario, ovvero a diretto contatto con la matrice alimentare). La realizzazione del packaging secondario rappresenta un elemento di utilità sia nel gestire spedizioni, tutelare imballaggi fragili, che per il posizionamento marketing e il raggiungimento del giusto segmento di mercato. Royal Box è una cartotecnica che si trova in Puglia, nell’area industriale di Bari-Modugno, dal 1982, specializzata nella realizzazione di medie e grandi quantità di scatole e imballaggi personalizzati in vari settori produttivi (packaging olio, vino, caffè e altri prodotti agroalimentari, cosmetica, espositori, elettronica), con una lunga esperienza nella produzione per la filiera elaicola.

  1. Ruolo del packaging primario

La produzione dell’olio extra vergine di oliva, avente le caratteristiche chimiche e le qualità organolettiche che lo classificano come tale secondo la normativa vigente [2], rappresenta un importante traguardo per molti produttori. Tuttavia, la fase di conservazione è altrettanto importante per mantenere la qualità del prodotto. Tutte le sostanze grasse subiscono nel tempo alterazioni chimiche: tali alterazioni sono dovute principalmente a fenomeni enzimatici e sono legate alla non idonea conservazione della matrice oleosa. In particolare, l’irrancidimento ossidativo avviene ad opera di enzimi detti lipossidasi, richiede la presenza di ossigeno, ed è favorito da attivatori esterni come la luce, il calore e la presenza di tracce di sostanze metalliche [3]. Il ruolo di un packaging primario corretto è quello di preservare l’olio dall’esposizione a questi fattori. La strategia di impiegare materiali che schermano la luce e l’ossigeno e di condizionare l’atmosfera, eliminando l’ossigeno dell’aria e sostituendolo con un gas inerte come l’azoto, sono orientate a preservare la qualità del prodotto rallentando i processi di degradazione ed aumentando la sua shelf life. Attualmente vengono impiegati diversi materiali, con risultati più o meno performanti.

3.1 Vetro

Il vetro rappresenta una scelta ottimale per il confezionamento dell’olio extra vergine di oliva, essendo impermeabile a gas e vapori e in grado, se opportunamente colorato, di schermare la radiazione luminosa dannosa per l’olio. Si tratta di un packaging costoso, destinato a mercati con esigenze elevate in termini di qualità e di estetica. In relazione all’impiego di bottiglie di vetro, la tendenza è quella di ridurre i volumi seguendo un criterio economico e igienico (si pensi all’attuale emergenza sanitaria e alla necessità che gli ospiti nei ristoranti non utilizzino le stesse bottiglie) e di realizzare confezioni utili alla vendita. Si va da packaging prettamente funzionali, come le scatole da imballo con funzione di spedizione su bancale o idonee all’affidamento al corriere grazie ad opportuni sistemi di divisori interni, fino a scatole che rappresentano l’immagine aziendale, perfettamente rifinite e stampate con tecniche di alta definizione.

La scatola è il primo elemento di contatto visivo per il consumatore, utile a veicolare immediatamente un concetto di qualità in continuità con il prodotto che contiene. In particolare si possono realizzare astucci per singole bottiglie, cofanetti per kit (con oli derivanti da diverse cultivar o aromatizzati), cofanetti ad uso regalistico, scatole con funzione espositiva, confezioni per più prodotti della filiera. È importante che il packaging sia realizzato su misura per il suo contenuto e che l’azienda mantenga un’immagine coordinata che la renda unica e riconoscibile, dal sito web, alle pagine social, all’etichetta, alle scatole.

 3.2 Ceramica

L’utilizzo di orci in ceramica sta incontrando grande diffusione. Tale recipiente rappresenta un souvenir/emblema del territorio pugliese. Questo tipo di confezioni spesso si associa al settore wedding e del turismo enogastronomico. È legato in maniera particolare alla realizzazione di packaging secondario di alto livello, adatto al contenimento del singolo orcio, con modelli ad astuccio, a scatola fondo e coperchio o con apertura a fiammifero.

 3.3 Banda stagnata (latta)

La banda stagnata (o latta) è una lamina sottile di acciaio dolce, rivestita mediante elettrolisi da uno strato uniforme e molto sottile di stagno. Quest’ultimo impedisce l’ossidazione dell’acciaio (sebbene per periodi limitati e in stato di conservazione favorevole). Si tratta di un sistema molto diffuso per conservare volumi più alti di olio (3-5 L) e, una volta sigillato, abbastanza sicuro per la conservazione dello stesso.

La latta pone tuttavia una serie di limitazioni:

  • si ossida in caso di esposizione prolungata all’umidità ambientale e il metallo accelera a sua volta l’ossidazione dell’olio; a tal proposito, una volta aperta, è necessario svuotare completamente la latta per evitare che l’olio si rovini, perdendo in primis il bouquet di polifenoli che caratterizza le proprietà nutraceutiche dell’alimento;
  • è un sistema poco pratico nello svuotamento;
  • necessità di alti volumi di stoccaggio;
  • si ammacca facilmente nel trasporto;
  • presenta un’alta impronta ambientale.

Come packaging secondario è richiesto l’imballo tradizionale e portantini per più latte.

3.4 Bag in Box

Bag in Box (spesso indicato con l’acronimo BIB) è un imballaggio sicuro e innovativo per la conservazione dell’olio di oliva in volumi più elevati (3 e 5L, analogamente alla latta). Il sistema è composto da una sacca con un rubinetto posizionati all’interno di una scatola in cartone.

Il consumatore, estratto il rubinetto e rimosso il sigillo di sicurezza, può erogare comodamente l’olio. La sacca è costituita di un materiale multistrato idoneo al contatto alimentare, internamente polietilene a bassa densità, accoppiato esternamente a un sandwich metallizzato che offre una barriera alla luce e all’ossigeno. Durante la spillatura del liquido, nella sacca non entra aria, rimuovendo la necessità di svuotare completamente il Bag in Box una volta aperto. Tutte le caratteristiche dell’olio extra vergine di oliva, compresi gli intensi profumi che derivano dai polifenoli, sono preservati, mantenendo ed esaltando la qualità del prodotto. La scatola può essere personalizzata con l’immagine aziendale, mediante stampa offset ad alta definizione: questo rappresenta un importante strumento di marketing.

In definitiva, i vantaggi offerti da tale imballaggio sono molteplici:

  • la qualità del prodotto è preservata da luce ed aria, evitando fenomeni di ossidazione;
  • il prodotto viene spillato direttamente usando il rubinetto erogatore, evitando di sollevare pesi;
  • è possibile personalizzare la scatola rendendo il marchio riconoscibile e svolgendo un’importante funzione pubblicitaria;
  • ha buone performance nel trasporto essendo resiliente agli urti.
  • è un imballaggio leggero, composto con materiali riciclati e riciclabili, quindi il suo utilizzo comporta minori emissioni di anidride carbonica rispetto alle alternative in plastica, vetro o metallo;
  • occupa poco spazio dal momento che scatola e sacca vengono consegnati piatti, abbattendo i costi di trasporto e stoccaggio.

Royal Box è leader nella produzione di questo imballaggio di alta qualità destinato a contenere oli di alta gamma, con un costante incremento della produzione.

Altri packaging associati al Bag in Box sono i relativi imballi per la spedizione.

4.Conclusioni

Produrre l’olio extra vergine di oliva è importante almeno quanto conservarlo adeguatamente. Il vetro per i piccoli volumi e il Bag in Box per volumi maggiori rappresentano i packaging di maggiore qualità presenti sul mercato. La realizzazione di packaging personalizzato adeguato al prodotto e all’immagine coordinata aziendale richiede partner esperti nella progettazione e nella produzione. Royal Box è da 40 anni a fianco delle migliori realtà del territorio (e non solo) per realizzare un packaging di qualità indispensabile per un giusto posizionamento nel mercato dell’olio extra vergine di oliva.

  1. 5. Riferimenti
  • http://dati.istat.it/Index.aspx?QueryId=33706
  • Regolamento CEE 1531/2001 del Consiglio del 23 luglio 2001, entrato in vigore dal 1° novembre 2003
  • http://www.anapoo.it/lolio/la-chimica-dellolio/